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"Shirley" di Charlotte Brontë.

"Shirley" di Charlotte Brontë si inserisce nel grande filone del romanzo sociale inglese di inizio Ottocento: i suoi personaggi vivono gli avvenimenti storici dell’epoca,  le guerre napoleoniche e le lotte luddiste, facendo i conti con le contraddizioni del progresso industriale e offrendo spunti di riflessione sul lavoro, sul matrimonio e sulla condizione della donna. 
La Fazi Editore dopo la riproposta di "Villette", continua la pubblicazione delle opere di Charlotte Brontë con "Shirley", capolavoro meno noto. 
Secondo romanzo dell’autrice dopo "Jane Eyre", questo libro ha decretato il definitivo passaggio di Shirley da nome maschile a nome tipicamente femminile.
"Yorkshire, inizio Ottocento. 
Shirley, giovane donna ricca e caparbia, si trasferisce nel villaggio in cui ha ereditato un vasto terreno, una casa e la comproprietà di una fabbrica. 
Presto fa amicizia con Caroline, orfana e nullatenente, praticamente il suo opposto. Caroline è innamorata di Robert Moore, imprenditore sommerso dai debiti, spietato con i dipendenti e determinato a ristabilire l’onore e la ricchezza della sua famiglia, minati da anni di cattiva gestione. Pur invaghito a sua volta della dolce Caroline, Robert è conscio di non poterla prendere in moglie: la ragazza è povera, e lui non può permettersi di sposarsi solo per amore. 
Così, mentre da una parte Caroline cerca di reprimere i suoi sentimenti per Robert  convinta che non sarà mai ricambiata , dall’altra Shirley e il suo terreno allettano tutti gli scapoli della zona. 
Ma l’ereditiera prova attrazione per un insospettabile…"

Recensione ***
 Questo romanzo si può dividere in due parti, la prima è leggermente lenta, ma con vari spunti di riflessione, la seconda parte è più energica e fitta di eventi.
Per arrivare alla seconda bisogna passare per la prima, non si scappa da questo!
In questo romanzo inoltre ci sono due protagoniste, la prima è Shirley (che compare dopo vari capitoli) e la seconda è Caroline.
Due personalità diverse che troveranno conforto e sostegno l'una nell'altra.
Ci sono anche gli uomini in questo romanzo, ma credo che la Bronte volesse concentrarsi principalmente sulle donne, sulle le loro fragilità e sulle loro capacità innate.

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